Raccolta Fondi
Nella ricorrenza del 75° anniversario della liberazione di Predappio
28 ottobre 1944 – 28 ottobre 2019
Raccolta fondi per la ristrutturazione della lapide posta davanti alla scuola d’infanzia “il pettirosso” dedicata al partigiano Primo Bravetti 1921-1944
Si potrà contribuire con 2 € acquistando la spilla commemorativa dell’anniversario della liberazione del comune di Predappio
In collaborazione con ANPI Forlì– Sezione di Predappio
28 ottobre: fine dell’era fascista a Predappio
Predappio, 28 ottobre 1944, avrebbe dovuto essere il primo giorno del XXII anno dell’Era Fascista, invece essa vi terminava definitivamente. Le forze armate tedesche si ritirarono dal paese. Per la liberazione di tutto il Comune bisognerà attendere ancora qualche giorno ed altri lutti. Il 1° novembre morì in combattimento per la liberazione di Fiumana il partigiano Primo Bravetti ed a Villa Raggi venne fucilato il partigiano Giuseppe Castellucci. A Predappio la liberazione era attesa già da molti giorni, i fascisti della Brigata Nera erano già scappati alla fine di settembre, gli Alleati provenienti da Galeata avevano attraversato il crinale e raggiunto San Zeno. Il 23 ottobre un distaccamento partigiano proveniente da Monte Grosso aveva raggiunto Porcentico: era la prima frazione del Comune di Predappio ad essere liberata. Il giorno successivo i soldati del Corpo d’Armata Polacco, unitamente ai partigiani del IV battaglione dell’8a Brigata Garibaldi liberarono Santa Marina e Tontola, da qui una parte puntò verso monte Belvedere e Monte Mirabello dove, dopo un violento scontro, furono momentaneamente fermati.
Il giorno 25 i soldati Alleati raggiunsero San Savino che si trova ad un tiro di schioppo da Predappio. Il grosso del IV battaglione partigiano al comando di Tom (Rodolfo Collinelli) si posizionò a Monte Maggiore, mentre un distaccamento di circa trenta uomini al comando di Giuseppe Ferlini entrò nottetempo in Predappio. I tedeschi nel frattempo si erano ritirati nella parte nord del paese (zona Taglio di Fiume) e nelle alture circostanti.
Il 26 ottobre i soldati alleati cominciarono ad entrare dalla parte opposta del paese, mente Ferlini, alle prime luci dell’alba, coi suoi partigiani raggiunse i tunnel dello stabilimento Caproni dove si era rifugiata la gran parte della popolazione
Il 26 e 27 ottobre il paese si trovò diviso dalla linea del fronte, oltre al verificarsi di scontri fra le opposte pattuglie, cominciarono ad arrivare le granate tedesche che colpirono ripetutamente anche la chiesa, a queste si aggiungeva qualche granata Alleata “dal tiro un po’ corto”.
Dal 25 ottobre si contarono tre uccisi e numerosi feriti fra i civili. Fra i combattenti si ha notizia di due partigiani e un soldato polacco feriti.
Tratto dal libro: “la foja de farfaraz” di Palmiro Capacci