Covid, Arci: no a chiusure generalizzate, le Regioni promuovano la socialità responsabile e rispettosa delle regole
La fase acuta della pandemia e i dati sui contagi in continua crescita degli ultimi giorni non devono farci smettere di promuovere una socialità responsabile ed esprimere preoccupazione per chiusure generalizzate e indiscriminate.
L’Arci è consapevole che la salute è un bene primario ed è consapevole della responsabilità che occorre per affrontare questo momento storico, ma restiamo convinti che una chiusura senza alternative dei locali pubblici possa essere pericolosa per la coesione sociale e il benessere delle persone.
Per questo riteniamo che non servono misure come quelle che hanno portato alla chiusura delle scuole in Campania e ci auguriamo che a Genova il sindaco torni sui propri passi, come ha annunciato lui stesso, e modifichi l’ordinanza che prevede anche la chiusura dei circoli Arci dal centro storico a Rivarolo fino al prossimo 13 novembre. Un provvedimento discriminatorio dal momento che altri locali come i bar sono tranquillamente aperti così come si continua a viaggiare su mezzi pubblici affollati.
I dati, vogliamo ricordarlo, ci dicono che gli assembramenti in strada e sui mezzi di trasporto sono quelli meno controllati e più pericolosi per la diffusione del virus, e che il 75% dei contagi avviene all’interno delle relazioni familiari. Al contrario i posti pubblici organizzati sembrano quelli più sicuri e controllati, a partire da sale cinematografiche, teatri e luoghi di socialità. E’ una distinzione importante se si vuole affrontare il problema senza generalizzazioni.
Crediamo che anche in questa fase così delicata si debba infatti distinguere tra assembramenti e chi offre socialità in sicurezza e si debba favorire ciò che può essere organizzato, come ha sempre fatto l’Arci, nel rispetto delle norme a tutela della salute dei singoli e della collettività.
Siamo impegnati quotidianamente, non senza sacrifici, ad offrire occasioni di aggregazione con senso di responsabilità, garantendo ai nostri soci e alle nostre socie di avere luoghi di socialità nel pieno rispetto delle regole e consentire ai nostri circoli di poter svolgere appieno la propria missione di animazione sociale e culturale sul territorio. Per questo abbiamo realizzato #ResponsabiliInsieme, una campagna di comunicazione che richiami il senso della cura: non solo del virus, ma anche delle nostre persone, dei nostri luoghi, della nostra cultura associativa.