La lotta per i diritti continua anche negli spazi digitali

L’8 marzo rappresenta una giornata di lotta, non una semplice festa. Quest’anno ARCI aderisce allo sciopero transfemminista di Non Una Di Meno, invitando alla partecipazione alle mobilitazioni in tutta Italia, inclusa la proiezione del documentario “Si dice di me” nei circoli ARCI.
ARCI estende la lotta anche agli spazi digitali, dove le discriminazioni di genere spesso si amplificano. Il Gender Digital Divide persiste: le donne hanno minor accesso alla rete, competenze digitali ridotte e meno opportunità nel settore tecnologico.
I dati sono allarmanti: una donna su dieci nell’UE ha subito violenza online dall’età di 15 anni, mentre in Italia l’hate speech è triplicato nel 2024, colpendo principalmente donne e persone con background migratorio.
Fenomeni come cyberstalking, revenge porn e sextortion non sono semplici tecnicismi, ma descrivono aggressioni virtuali con conseguenze reali, spesso estensioni di violenze offline. Le attiviste, giornaliste e persone politicamente esposte sono le più colpite dall’odio online.
ARCI rivendica il diritto di esistere pienamente negli spazi digitali, di esprimersi senza paura e di costruire comunità solidali contro la violenza e l’esclusione. Il cyberspazio può diventare uno strumento di autodifesa, connessione e trasformazione sociale.
L’illustrazione dell’iniziativa, realizzata dall’artista Alessandra Marianelli (Luchadora), si ispira alle lottatrici del wrestling messicano, simboli di forza e resistenza.
Connessɜ e resistenti!

About The Author

Lascia un commento